presenza femminile in Giunta Regionale

il 19 febbraio durante la prossima seduta del Consiglio Regionale andrà in discussione il Disegno di legge regionale Nr.1 presentato che avrebbe dovuto essere approvato dal Consiglio Regionale il 22/1/25 e che recitava “(…) la Giunta regionale deve essere composta da rappresentanti di entrambi i generi. La rappresentanza del genere meno rappresentato deve essere garantita almeno proporzionalmente alla sua consistenza in Consiglio regionale (…).” 

Come noto l’emendamento Segnana/Stauder elimina la seconda frase. Quindi il disegno di legge si limiterebbe a sancire il principio che la Giunta Regionale debba essere composta da entrambi i generi, il che porterebbe alla paradossale situazione in cui la presenza femminile in Giunta Regionale si potrebbe limitare ad una sola assessora.

E’ oramai pacificamente acquisita la portata precettiva – e non solo riduttivamente programmatica – del principio di pari opportunità all’accesso agli uffici pubblici e alle cariche pubbliche di cui all’art. 51 della carta Costituzionale, inteso come esplicazione del principio fondamentale di eguaglianza sostanziale (art. 3) e a quest’ultimo accomunato dalla natura di diritto fondamentale.

Secondo giurisprudenza constante al principio di pari opportunità viene riconosciuta immediata efficacia applicativa, integrando lo stesso un parametro di legittimità sostanziale di attività amministrative discrezionali, rispetto alle quali si pone come limite conformativo. La sua diretta applicazione va di pari passo con l’interposizione di fonti attuative primarie o di altro livello, quali il d.lgs. 11 aprile 2006 n. 198 (Codice delle pari opportunità tra uomo e donna) e gli statuti comunali, provincia e regionali.

Sotto il motto „Una donna non basta“ si sono organizzate le donne di varie associazioni e gruppi attivi per le pari opportunità in Provincia e in Regione, che hanno lanciato una petizione, che al momento in cui scriviamo questa lettera ha raggiunto oltre 1.900 firme di donne e uomini sconcertati dal fatto che le misure volte a favorire la maggiore partecipazione delle donne in politica, siano nuovamente messe in predicato da logiche di trattativa politica maschile. E‘ evidente a tutte e a tutti che ogni posto in più ricoperto da una donna è un posto in meno per un uomo.

In Alto Adige Südtirol nel Piano d’Azione per la Parità di Genere il Campo d’Azione 5 „Stesse Persone, stessi diritti, stesso potere?“  afferma che il principio guida della Parità nella politica e partecipazione delle donne in tutti i settori è il seguente: “Le donne e gli uomini sono equamente rappresentati negli organi politici, partecipano ai processi decisionali su un piano di parità e svolgono un ruolo attivo nella formazione della vita politica e sociale”. 

Sempre in Alto Adige Südtirol il 31 gennaio di quest’anno, come Lei ricorderà, 70 donne profondamente motivate, hanno appena completato un corso di formazione per „Donne in Politica“, fortemente voluto anche da Lei, in quanto Assessore Provinciale alle Pari Opportunità, proprio per promuove la presenza di donne in politica, donne che non possiamo deludere con una normativa che aprirebbe un pericoloso fronte all’equa rappresentanza tra i generi, nelle istituzioni. 

Una società democratica si fonda sulla partecipazione delle sue cittadine e dei suoi cittadini. A lungo termine, una democrazia non può permettersi di avere metà della popolazione sottorappresentata all’interno degli organi politici. Le donne contribuiscono al dibattito politico con prospettive e punti di vista diversi da quelli degli uomini. Insieme, donne e uomini discutono i temi in modo più dettagliato e con uno sguardo a tutto tondo.

Il Rapporto sugli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile 2022 delle Nazioni Unite afferma che “la rappresentanza femminile nelle posizioni decisionali sta compiendo passi lenti in maniera scoraggiante”. All’inizio del 2022, la quota di donne nei Parlamenti nazionali di tutto il mondo aveva tocca il 26,2 %, percentuale solo di poco superiore a quella del 2015.

Di questo passo ci vorranno altri 40 anni prima che donne e uomini siano equamente rappresentati*e nei Parlamenti nazionali.

Alle elezioni del Parlamento Europeo del giugno 2024, sono state elette 278 donne su un totale di 720 deputati, rappresentando il 38,6% dell’assemblea. Questo dato segna una leggera diminuzione rispetto al 39,8% registrato nel 2019, rappresentando la prima flessione nella rappresentanza femminile dal 1979.

La quota femminile nel governo italiano di Giorgia Meloni (da ottobre 2022) è del 28 percento. Solo sette membri del governo su 25 sono donne. Nei governi di Mario Draghi e Giuseppe Conte la quota di donne aveva raggiunto il 33 percento, in quello di Matteo Renzi il 50 percento.

L’Alto Adige Südtirol ha ancora molta strada da fare: dal 10 marzo 1946 gli uomini dominano la politica provinciale e comunale altoatesina, nonostante anche le donne facciano da allora parte dell’elettorato passivo e attivo.

Nella legislatura 2023-2028, il Consiglio della Provincia Autonoma di Bolzano conta 10 consigliere, fatto che consente loro di occupare poco più di un quarto dei 35 seggi.

Grazie alla legge sulla doppia preferenza di genere, il Consiglio della Provincia Autonoma di Trento, ne conta invece 14 su 35, pari al 40% dei seggi.

Nei 116 comuni altoatesini sono 13 le sindache, solo l’11 percento dei comuni altoatesini, quindi, è presieduto da donne.

Nei consigli comunali dell’Alto Adige c’è solo 1 donna ogni 4 consiglieri.

Il Piano d’Azione per la parità di genere, contiene numerosi esempi di best practice per incentivare la partecipazione politica delle donne.

Le misure individuate dalle 200 associazioni, enti e organizzazioni che hanno partecipato alla redazione del piano, per migliorare la presenza delle donne in politica sono le seguenti:

–       Introduzione del voto di preferenza di genere in occasione delle elezioni del Consiglio comunale e provinciale (misura 1);

–       Promozione della formazione e dell’aggiornamento politico delle donne (misura 2);

–       Promozione della sensibilizzazione e della partecipazione ai processi di decisione politica (misura 3).

Per questa misura sono stati individuati quali soggetti responsabili: il Consiglio dei Comuni, il Consiglio della Provincia Autonoma di Bolzano, il Comitato provinciale per le comunicazioni e l’Ufficio per la partecipazione e la formazione politica (non ancora attivo). Sono coinvolte, inoltre, la Regione Autonoma Trentino-Alto Adige/Südtirol, Economia Alto Adige e le associazioni di categoria, i media e i*le giornalisti*e, l’amministrazione provinciale e le associazioni (di donne).

Proprio perché il Piano d’Azione per la parità di genere rappresenta per la Commissione Provinciale Pari Opportunità e, lo sappiamo, anche per Lei nel suo ruolo di Assessore competente, il punto di riferimento per le politiche di equità nei confronti delle donne sul nostro territorio e perché la Giunta Provinciale con delibera n. 666 dell’08/08/2023 ne ha preso atto incaricando i propri dirigenti di verificarne l’attuabilità, ci aspettiamo che le azioni politiche non vadano in netto contrasto con i contenuti del Piano stesso.

Ed è per questo motivo, che Le chiediamo in nome e per conto di tutte le donne e non solo delle Province Autonome di Trento e di Bolzano la riformulazione dell’emendamento al DDL nr. 1 come segue:

Nella Giunta regionale ogni genere è rappresentato secondo un rapporto equilibrato fra i generi, con arrotondamento all’unità inferiore in caso di cifra decimale inferiore a cinquanta e con arrotondamento all’unità superiore in caso di cifra decimale pari o superiore a cinquanta.

Norma transitoria e finale:

In prima applicazione, la Giunta regionale è costituita secondo le disposizioni della presente legge successivamente al turno generale del 2028 per l’elezione dei consigli provinciali in entrambe le Province.

Confidando che lei possa mettere in atto tutta la sua capacità di mediazione politica, per non tradire i valori di equità che ispirano la nostra comunità e il nostro territorio, attendiamo un suo riscontro e salutiamo cordialmente

La Commissione Provinciale per le Pari Opportunità per le Donne

(in attuazione della delibera votata all’unanimità durante la riunione del 05.02.2025).

La Presidente                                                                                     La Vicepresidente

Ulrike Oberhammer                                                                          Nadia Mazzardis